Varchi abusivi, auto e moto nel demanio, inciviltà. “Telecamerizzare”? Meglio istituire le Guardie Ecologiche Volontarie
di Sergio Mangiameli
«Ci sono numerosi varchi aperti abusivamente, dai quali si entra con macchine e moto all’interno del Demanio. Lo sanno bene i cercatori di funghi, che in questa stagione setacciano ovunque sull’Etna. Ho avuto segnalazioni di pernottamenti sospetti nei rifugi dell’Altomontana, con le macchine posteggiate fuori, ma mi servono i numeri di targa per punire i responsabili. Non ci sono uomini che bastano per controllare sessantamila ettari di parco, ma tutte le segnalazioni possono pervenire alla nostra sala operativa 095341408 h24».
Chi parla così è Luca Ferlito, comandante del Nucleo Operativo Provinciale del Corpo Forestale, unica istituzione – lo ricordiamo – a cui è affidato il compito di controllo e vigilanza del territorio protetto etneo. L’interesse in gioco è notevole (si consideri che il prezzo di vendita al chilo arriva anche ad alcune decine di euro, e i chili possono arrivare a molte decine al giorno) e la sfida alla legge, con questi limiti, diventa un gioco da ragazzi.
«Il Parco dell’Etna non può far altro che registrare le segnalazioni e passarle al Corpo Forestale», commenta amareggiata la Presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia.
E noi? Noi che vorremmo un minimo di legalità, di osservanza delle regole, di vedere un cambiamento di rotta nella colpevole gestione dell’Etna da parte della Regione Siciliana, cosa possiamo fare? Potremmo tentare di proporre una scopiazzatura di quando avviene nelle altre regioni d’Italia. Potremmo proporre con poco denaro e molto profitto, l’istituzione delle Guardie Ecologiche Volontarie riconosciute dalla Prefettura, personale qualificato che si andrebbe ad aggiungere agli agenti forestali, coordinati dallo stesso Corpo Forestale assieme al Parco dell’Etna.
L’abbiamo fatta, questa proposta, a costi ridicoli e scenari di antipatia elevata tra le parti, ma ancor di più, è un progetto che dovrebbe modificare la legge regionale sul volontariato. Perché in Sicilia, a differenza del resto d’Italia, non è ammesso il volontariato singolo, ma solo associativo (così che i politici si assicurano bacini elettorali numerosissimi e affollatissimi).
La proposta delle GEV è talmente vecchia che chi scrive si stanca ancora a parlarne di come nessun deputato, o assessore all’ambiente, abbia mai mostrato né senso civico né interesse culturale di base per l’emendamento da presentare all’ARS. Anche questo dribbling è un gioco da ragazzi, con i limiti che ci sono.
Ora telecamerizzeremo il territorio. Ora alzeremo i limiti del Parco. Ora gestiremo diversamente la zona Unesco. Ora faremo servizi che manco sulla luna. Ora sparirà tutta la munnizza. E visitare l’Etna diventerà cosa bellissima.
Ora pro nobis – per chi crede. Ora i pòttunu – per chi è laico (e catanese).