FRIHET, scatti fotografici in natura, catturati e raccontati da Gaetano Romano
La Ghiandaia (Garrulus glandarius) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia dei corvidi.
Si tratta di un volatile parecchio robusto, la testa è di grosse dimensioni con un becco conico tipico degli uccelli onnivori. Il piumaggio ha un colore vario, presenta zone di colore bianco, mentre altre parti del corpo presentano penne bianche dalla punta nera. Nere sono anche le remiganti, mentre le copritrici sono di un distintivo colore azzurro acceso, inframezzato da bande orizzontali scure. Insomma un alato inconfondibile e riconoscibile anche quando è in volo.
La ghiandaia è un uccello diurno, vive solitamente in coppie, l’alimentazione prevede, insetti e artropodi, ma è anche ricca di ghiande (da cui deriva il nome), nocciole, castagne e noci, che in estate immagazzina in anfratti naturali per poi far fronte alle carenze invernali.
A tal proposito non posso che menzionare la ghiandaia tra le specie maggiormente responsabili del rimboscamento e addirittura sfruttate dall’uomo stesso per ripopolare, con diverse specie arboree, zone prive di vegetazione come, per esempio, quelle incendiate.
A livello riproduttivo, questo uccello depone dalle 4 alle 6 uova, dal colore grigio con presenza di macchie scure, che sono covate dalla femmina e alternativamente anche dal maschio da fine aprile fino a metà giugno. I pulli verranno poi nutriti e accuditi amorevolmente per le prossime tre settimane per poi lasciare il nido e andare a formare dei gruppi sociali con altri esemplari.
Una delle caratteristiche degne di nota è anche la spiccata vocalità degli individui di questa specie. Sono infatti in grado di imparare e poi riprodurre i rumori del bosco, i suoni di altre specie animali (come poiane, corvi e anche specie domestiche) e sono addirittura in grado di ripetere vocaboli della lingua umana”.
Curiosità: “ bagno di formiche”
Questa tecnica, conosciuta anche come “ANTING”, è utilizzata dalle ghiandaie (ma anche da altri uccelli canori) per la sua formidabile funzione di pesticida naturale. Il comportamento prevede lo strofinamento delle formiche sul piumaggio e sulla pelle, così facendo gli insetti secernono liquidi contenenti sostanze chimiche come l’acido formico, che ha notevole efficacia come insetticida, acaricida, fungicida o battericida. Il risultato è l’eliminazione degli ectoparassiti dalla pelle e dal piumaggio dell’esemplare.