Il gruppo regionale del Club alpino italiano esprime vicinanza e solidarietà alle guide autorizzate che operano sull’Etna e che ormai da troppo tempo sono costrette a muoversi nell’ambito di una normativa che sembra prevedere solo l’applicazione di divieti e la sostanziale estromissione dei visitatori dalle aree vulcaniche.
In occasione della recente denuncia di 14 accompagnatori professionali per il reato di “violazione degli ordini delle autorità”, senza voler entrare nel merito dei provvedimenti che saranno valutati dall’autorità giudiziaria, occorre sottolineare la confusione che regna nel settore della fruizione dell’Etna, dove intervengono ordinanze di ben 13 sindaci, reiterate nel tempo e che ormai da oltre un anno impediscono ai professionisti di svolgere la loro opera di oculato accompagnamento e ai montanari di esercitare il diritto all’autodeterminazione, che è invece consentito su qualsiasi vetta delle Alpi, la cui pericolosità è notoriamente ben superiore. Il vigente regolamento di Protezione civile, come il CAI ha già sottolineato in altre occasioni, impedisce di fatto anche ad un esperto montanaro di assumersi le proprie responsabilità e di affrontare la scalata dell’Etna, come è invece possibile fare su qualsiasi cima alpina. Il vulcano ormai stabilmente vietato lede il diritto alla fruizione da parte dei cittadini, ma – nella situazione attuale di frammentazione della competenze – di fatto annulla la professionalità delle guide alpine e vulcanologiche, che invece dovrebbero poter agire proprio quando esiste una situazione di circoscritto, potenziale pericolo. E’ evidente che è fin troppo facile gestire il rischio vulcanico semplicemente azzerando la fruizione per oltre un anno. Sarebbe come se venisse vietato l’accesso alle coste per evitare ogni rischio di annegamento.
Il CAI Sicilia chiede pertanto l’urgente apertura di un tavolo di confronto tra tutte le parti interessate per arrivare ad una revisione della regolamentazione riguardante la fruizione dei vulcani siciliani.
Club Alpino Italiano – Gruppo Regionale Sicilia
Il Consiglio Direttivo