Un attimo di silenzio, per favore!
Siete tutti a un metro di distanza l’uno dall’altro, vedo. Bene, avete capito.
Vi ho convocato qui, in questa splendida casa comune, perché è arrivato il momento di fare un gioco. Adesso. Dopo, forse sarà tardi. Dopo, forse non ci sarà più la stessa potenza d’acqua nel fiume.
Il gioco consiste nel fare uscire i propri sentimenti, quelli profondi – il bene accucciato, l’amore indissolubile –, per le persone che vi stanno dentro, che fanno la vostra vita. Dovete essere come l’acqua del fiume, che scava ed erode e mette a giorno gli strati sedimentati. Dovete urlare, non dire soltanto, e non abbiate alcuna paura, ché il suono della cascata coprirà i vostri acuti.
Fatelo e starete meglio, ve l’assicuro. Fatelo e lasciate che il vostro comune sentire si unisca fragorosamente e fluisca insieme, forte, verso il mare. Io vi aspetto lì. Tutti.