Può apparire lungo un sentiero dell’Etna, fermarsi per qualche secondo per guardare il fortunato escursionista e scomparire subito dopo nel folto della vegetazione: è la Lepre italica o Lepre appenninica (Lepus corsicanus, De Winton 1898)*, presente in Sicilia e in Corsica, che si può rinvenire fino a quota 2.200 metri.
In Italia sono presenti invece Lepus europaeus, Pallas 1778 e Lepus timidus, Linneo 1758 (o Lepre bianca).
La conferma della nostra specie – lunghezza circa mezzo metro, peso 3-3,5 kg – si è avuta recentemente tramite gli studi di Scalera & Angelici (2003) e Pietri et alii (2011), dai quali risulta introdotta in tempi storici (ma non noti), mentre prima si riteneva che la lepre presente in Sicilia fosse una sottospecie di Lepus europaeus.
La nostra lepre è più piccola delle specie continentali: giallo-rossiccio il mantello e grigio-nerastra la nuca (mentre la pelliccia della specie europea è rossastra). Il suo habitat in Sicilia è molto vario, dai grandi boschi ai terreni coltivati e alla macchia mediterranea; alimentazione decisamente vegetariana; abitudini notturne; letargo invernale; riproduzione in ogni stagione con 4 leprotti al massimo.
Una curiosità: fino a pochi anni la Lepre si rinveniva nella Piana di Catania, tra i campi coltivati a cotone.
*La Lepre siciliana è oggetto di un decreto dell’assessore regionale Agricoltura del 5.11.2018, in cui si ipotizza il coinvolgimento dei cacciatori per un prelievo sperimentale (“caccia controllata”) di questo mammifero.