Romana, bizantina, araba, normanna: sono tante le anime della Sicilia, almeno quanto i popoli che vi si sono avvicendati. Le scopre Francesca Fialdini nell’ultima puntata di “È l’Italia, bellezza!”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 3 agosto alle 21.10 su Rai Storia (canale 54).
Civiltà diverse i cui stili artistici e architettonici si sono sovrapposti e poi assimilati vicendevolmente, dando vita a un esempio unico al mondo di “interscambio culturale”. È la formula che l’Unesco ha adottato per dare riconoscimento a quei luoghi che testimoniano, attraverso il proprio patrimonio storico e culturale, gli incontri felici tra genti di provenienze diverse.
Uno di questi incontri fortunati si può apprezzare alla Villa Romana del casale a Piazza Armerina, nella provincia di Enna. Quest’area archeologica mostra, meglio di qualunque altra, l’armonioso connubio tra la civiltà romana e quella nordafricana del IV secolo. È il secolo di Costantino, quando la Sicilia era il granaio dell’impero e la villa emersa durante gli scavi è un perfetto esempio di tenuta agricola romana dell’epoca. La villa si trova sulla strada che collegava Roma con le province africane e i preziosi mosaici, alcuni giunti quasi intatti fino a noi, mostrano evidenti influenze delle maestranze tunisine e maghrebine che presero parte alla sua costruzione.
Il viaggio di Francesca tra le bellezze della Sicilia si sposta poi a Palermo. Panormos per i Greci, Panormus per i Romani, Balaarm per gli Arabi, Balermus per i Normanni. Sono stati proprio questi ultimi, in solo mezzo secolo di presenza, a scrivere le pagine più belle e originali dell’architettura medievale siciliana, riunendo l’oriente greco, l’occidente latino e l’arte islamica. Una delle più importanti trasformazioni di Palermo si deve al regno di Ruggero II, che fece della città una delle capitali più splendenti del Mediterraneo. Una grandezza celebrata all’interno del Palazzo dei Normanni, ancora oggi cuore politico e amministrativo cittadino. Al suo interno si trova uno dei monumenti medievali più suggestivi e meglio conservati al mondo: la Cappella Palatina, con i grandiosi mosaici in stile greco bizantino che esaltano la magnificenza del re Ruggero, mentre i soffitti riproducono forme, geometrie e tecniche pittoriche arabe. Un’opera collettiva nata dall’incontro fra mosaicisti provenienti da Costantinopoli, artigiani islamici dell’Egitto, marmorai e scalpellini della Campania.
Un viaggio in Sicilia non può ignorare l’Etna, il “vulcano femmina” che pare incarnare l’essenza tellurica di un’isola che lentamente cambia, senza mai smettere di essere sé stessa. Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 2013, il vulcano più alto del Continente è anche uno dei più attivi del globo, nonché palestra di studio per generazioni di geologi e vulcanologi. L’ultima tappa del viaggio di Francesca Fialdini è l’arcipelago delle Eolie con il “vulcano maschio”, lo Stromboli, chiamato dagli eoliani semplicemente “Iddu”.