Dal libro “Le rose di Gerico” di Barbara Mileto alle note di un pianoforte sulla sabbia, nella notte dei desideri. Un evento che i catanesi non dimenticheranno facilmente
La notte di San Lorenzo, la notte dei desideri per eccellenza, a Catania si è assistito ad un evento inconsueto che si è svolto presso il lido SableSalè della Playa. Un pianoforte a coda, strumento che da sempre l’immaginario collettivo colloca sul palcoscenico di un teatro, per la prima volta ha suonato sulla spiaggia del litorale catanese, a un passo dal mare e con lo sfondo di un maestoso Etna fumante. Un’atmosfera surreale per chi è abituato a godere della spiaggia della Playa solo per il divertimento balneare.
In realtà il Lido SableSalè si sta distinguendo, in questa torrida estate catanese, per la scommessa che ha lanciato: aprire le porte dello stabilimento alla cultura, con l’intento di coinvolgere altri stabilimenti in un progetto di rivalutazione del paesaggio naturale che la nostra terra ci offre e, contemporaneamente, di sensibilizzazione della cittadinanza, e non solo, all’arte in generale.
In questo progetto sono state coinvolte alcune realtà editoriali che hanno accolto l’invito dei proprietari del lido, tra queste la casa editrice Splēn, nuova e giovane realtà tutta etnea che ha già ottenuto grandi soddisfazioni (tra cui la selezione tra i finalisti per il Premio Andersen 2017, per la categoria 6-9 anni).
Il libro presentato è “Le rose di Gerico” di Barbara Mileto, la quale accompagnata nella presentazione dal prof. Francesco Peluso, ha tracciato il filo conduttore della serata tutta dedicata ai sogni che è anche il tema del libro. Una storia in sette brani, narrati da bambini, che si svolge in aree geografiche a noi vicine, e tristemente conosciute per gli eventi tragici che in esse si svolgono: l’Asia e l’Africa. Il libro racconta con uno stile onirico, dalla critica assimilato a quel filone letterario che prende il nome di “realismo magico” di autori importanti quali Italo Calvino, Gabriel García Márquez, Dino Buzzati – dei quali la stessa autrice dichiara di aver subìto l’influenza nella formazione del suo stile -, le difficili vite dei piccoli protagonisti lasciando in chi legge, alla fine della storia, la sensazione dolce amara della scoperta della verità. Il sogno come mezzo di elevazione, come strumento di speranza e di riscatto.
Passando dalle parole alle note, il tema della serata è giunto alla parte musicale, nella quale in un dialogo amichevole i due pianisti Claudia Sapuppo e Andrea Troina hanno intrattenuto il pubblico rivelando l’interessante e poco nota biografia del compositore Aleksandr Skrjabin, pianista e compositore, allievo di Chopin, definito come uno dei più grandi visionari nel panorama musicale di tutti i tempi. I due Maestri hanno tracciato il collegamento con la serata, attraverso il racconto della sua opera e del suo pensiero incompreso, per poi alternarsi al pianoforte esibendosi nei “Preludi” e nella “Sonata n.9” (la Messa nera). A conclusione della serata, a voler salutare il pubblico già colpito da molteplici percezioni sensoriali, la pianista Claudia Sapuppo ha interpretato uno dei “Notturni” di Chopin mentre la luna sorta alle sue spalle ha illuminato il mare regalando ai presenti un momento indimenticabile.
Ci si auspica che eventi del genere non rimangano isolati ma vengano imitati anche per ricordare agli stessi abitanti del capoluogo catanese quanta bellezza possediamo.