Ospiti dell’ultimo appuntamento, che chiude la rassegna di musica colta diretta da Carmelo Pappalardo, saranno domenica 30 luglio alle ore 21.00 al Largo Abate Ferrara, la pianista e la violoncellista tedesche alle prese con un programma che spazierà dal Settecento al Novecento
Degna conclusione per la XXI edizione del Trecastagni International Music Festival, che per l’ultimo dei nove appuntamenti in cartellone – previsto per domenica 30 luglio alle ore 21.00 nell’ormai consueto Largo Abate Ferrara – ospiterà le sorelle Anouchka e Katharina Hack. Violoncellista l’una, pianista l’altra, da anni le due artiste tedesche animano i palcoscenici europei sia in qualità di soliste che in duo.
Insignita del Prix Jean-Nicolas Firmenich al Verbier Festival 2021 e del Leyda Ungerer Music Prize l’anno successivo, Anouchka ha recentemente iniziato un tour di musica da camera che l’ha portata nelle principali città d’Europa. Classe 1996, è allieva della rinomata Kronberg Academy dove studia con Frans Helmerson. Le sue spiccate qualità sono state riconosciute dalla Mozart Society Dortmund e dalla Fondazione tedesca per la vita musicale, nelle quali è borsista. Fra l’altro grazie al fondo per gli strumenti musicali tedeschi suona un prezioso Bartolomeo Tassini del 1769. Non si distacca da tanti successi neppure Katharina; la pianista ventinovenne, ha già all’attivo una vittoria allo Steinway Förderpreis e questo e il prossimo anno si dedicherà alle opere di Frédéric Chopin con tour solistico che toccherà numerose città tedesche. L’anno prossimo per l’etichetta Berlin Classics registreranno “Alle Menschen werden Schwestern” di Push mentre al TIMF hanno scelto di far ascoltare un vasto programma che spazierà dal Settecento al Novecento.
Si inizia con le “Romanian Folk Dances” scritte nel 1915 da Béla Bartók per pianoforte e successivamente riproposte per orchestra. Una suite di sei danze composte proprio a partire dalle danze popolari della Transilvania che rappresentarono una svolta nel modo di comporre del musicista ungherese, arricchendo la cultura del suo paese ma soprattutto la sua arte. Si passa dalla vitale Danza del Bastone, alla Danza del Sash, per proseguire con In un posto, la danza del corno, la polka rumena per chiudere con il vigore audace delle due danze finali. Seguirà poi “Schwanenlied” di Fanny Mendelssohn-Hensel. Appassionata di poesia, la sorella maggiore di Felix, scelse Heinrich Heine, assiduo frequentatore della famiglia Mendelssohn, per il testo del suo lied. Nonostante la visione conservatrice diffusa a quel tempo, il marito Wilhelm la incoraggiò sempre a scrivere, a differenza del fratello che ostacolò la pubblicazione dei suoi lavori. Una ninna nanna in linea con molte “Songs Without Words” per pianoforte solo, formalmente semplice ma pregna di significato. In una sorta di continuità ideale, sarà la volta poi del “Lied ohne Worte” op. 62 n. 25 di Felix Mendelssohn. Pubblicato nel 1844 con una dedica a Clara Schumann, l’opera accosta a un tono narrativo una melodia chiara e facilmente percepibile. Si proseguirà poi con “Trois morceaux pour piano” di Lili Boulanger in cui è visibile il tratto musicale della compositrice francese, scomparsa prematuramente e con “Trois Pièces pour violoncelle et piano” della sorella Nadia, artista raffinata nonché insigne docente di compositori quali Aaron Copland, Elliott Carter e Philip Glass. A concludere la prima parte della serata sarà invece il primo movimento Allegro maestoso ma appassionato della “Sonata for Solo Cello op. 8” di Zoltán Kodály. Dopo una breve pausa il concerto continuerà con la “Sonata per violoncello e pianoforte” n. 4 in do maggiore, op. 102 n. 1 di Ludwig van Beethoven che di fatto inaugura quello che venne definito il “terzo stile” del maestro di Bonn: un manifesto estetico con una costruzione polifonica del discorso e un tematismo classico. Cambio di registro con “Oblivion” di Astor Piazzola, il più grande interprete del tango moderno. Composto per il film “Henry IV” di Marco Bellocchio il brano, commovente e nostalgico, si sviluppa su un ritmo rigoroso che lascia molto spazio alla melodia lirica. Chiuderanno la kermesse: “Les Chemins de l’amour” di Francis Poulenc, su testi di Jean Anouilh, pensata per la commedia “Léocadia” e “Danse du diable vert” di Gaspar Cassadó. Un concerto di rara bellezza, con un programma vivace che saprà tenere desta l’attenzione della platea.
Una grande festa della musica che passa il testimone alla seconda edizione del Vineyard Music Festival, promosso dalla Namae e diretta da Pappalardo. La rassegna, che coniuga la buona musica ai vini dell’Etna prodotti dalla cantina Mondifeso di Pedara, si svolgerà dal 2 al 7 agosto 2023. Sei eventi, per un’indimenticabile esperienza en plein air.
BIGLIETTI
Singolo biglietto: € 15,00 (intero), 10,00 euro (ridotto under 30).
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