La puntata di ieri della trasmissione di Raiuno ha approfondito il territorio a cavallo fra il Mar Jonio e il vulcano
Il secondo appuntamento di “Linea Verde estate”, in onda ieri (domenica 24 giugno alle 12.20 su Rai1), ha avuto come protagonista la Sicilia Orientale. Una prima spettacolare tappa di avvicinamento al primo attore dell’intera zona: la grande montagna, il vulcano, l’Etna. Federica De Denaro e Federico Quaranta, con le simpatiche incursioni di Giuseppe Calabrese (in arte “Peppone”) hanno esplorato il territorio per raccontarne tutta la complessità paesaggistica e storica.
Il percorso di Federico Quaranta e di “Peppone” ha avuto inizio dalle suggestioni del mito e della letteratura: se la voce dei Ciclopi investe Aci Trezza, a questa fanno eco le storie dei pescatori raccontate nel capolavoro di Giovanni Verga, I Malavoglia. Ma cosa resta di leggende e personaggi letterari? La risposta è stata affidata all’incontro con artigiani e pescatori. Poi l’ascesa della “montagna”: cambia il territorio, cambiano le colture. Prima i limoni dell’Etna, poi le ciliegie di Giarre, grandi protagonisti agricoli di un territorio che, risalendo verso la cima, diventa aspro, desertico, puntellato dalle grotte, dalle nere colate laviche.
Il primo collegamento di Federica De Denaro ha avuto inizio dall’Isola Bella di Taormina, con il suo giardino incantato creato alla fine dell’800 dalla mitica Lady Florence. Vegetazione rigogliosa e vista mozzafiato che accomunano questo luogo ad altre residenze come Casa Cuseni, o Villa Trinità a Mascalucia. L’attenzione di Federica si è concentrata sull’artigianato e sull’arte di Taormina: gastronomia, ceramica, ricamo, pittura, tutte le declinazioni di una grande vitalità cittadina e di una indimenticabile storia.
Ad Acireale Federica ha incontrato, le tradizioni della pasticceria siciliana e non è mancata una visita a un “puparo”, erede di una tradizione, quella dei pupi siciliani, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Infine il banchetto, con i piatti della tradizione siciliana in cui si sono mescolate tutte le dominazioni e le contaminazioni culturali che hanno fatto della Sicilia uno straordinario crocevia del Mediterraneo.