Alla presenza del Sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo, scoperta l’opera del maestro Barbaro Messina che ricorda l’iscrizione dell’Etna fra i beni Patrimonio dell’Umanità
Un blocco di roccia lavica sormontato da una cippo in pietra ceramizzata. È l’opera del maestro ceramista Barbaro Messina che ricorderà in maniera indelebile, all’ingresso della sede del Parco dell’Etna, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò l’Arena a Nicolosi, l’iscrizione dell’Etna fra i beni Patrimonio dell’Umanità, avvenuta nel 2013. A scoprire la stele, una reinterpretazione del vulcano con tutti i suoi colori, dal bianco al nero, dal verde al giallo, dall’arancio al rosso, è stato il Sottogretario all’Ambiente Silvia Velo, insieme al Presidente del Parco ell’Etna, Marisa Mazzaglia, e ai sindaci baby dei comuni del parco.
Sul blocco si legge una sintesi in tre lingue (italiano, inglese e francese) della motivazione dell’iscrizione: “Il sito naturale “Monte Etna”, uno dei vulcani iconici del mondo, è uno straordinario esempio di processi geologici in corso e morfologie terrestri vulcaniche, con un livello di attività documentata da almeno 2700 anni. Coincide con l’ area più rigorosamente protetta (19.237 ettari) del Parco dell’Etna. La sua notorietà, l’importanza scientifica e culturale, il suo valore educativo sono di significato globale”.
Il Sottosegretario Velo ha ricordato l’entusiasmo con cui la comunità dell’Unesco ha accolto nel 2013 l’Etna tra i siti naturali della lista del Patrimonio Mondiale, dopo che già dal 2008 era stata evidenziata l’importanza di includere questo vulcano iconico nella World Heritage List: “Siamo stati vicini all’Etna e al suo territorio durante l’intero iter di candidatura, continueremo ad esserlo con grande attenzione anche negli anni a venire, per far sì che l’iscrizione nel Patrimonio Unesco diventi sempre più volano per un vero sviluppo sostenibile dell’area”.
Visibilmente emozionata nel suo intervento la presidente Mazzaglia: “Noi Etnei, cioè quella umanità dell’Etna che è oggi Patrimonio dell’Umanità, vogliamo far ripartire lo sviluppo culturale, sociale, economico della Sicilia, dalla bellezza, dall’energia, dall’accoglienza, dalla cultura di cui l’Etna è Patria e emblema in tutto il mondo. E’ questo il messaggio di speranza che oggi vogliamo lanciare qui da questa sede, insieme a tanti bambini, insieme agli uomini di buona volontà delle istituzioni, delle associazioni, alla gente comune. Saranno i bambini che avranno il compito di preservare e custodire questo straordinario e unico patrimonio ”.
E quattro bambini (Riccardo Pappalardo, Emanuela Borzì, Edoardo Guzzardi, Daniele Lupo) hanno letto altrettanti simbolici, deliziosi messaggi di “presa in carico” del Sito Unesco dell’Etna da preservare e valorizzare per le generazioni future.
Il sindaco Nino Borzì ha dato il benvenuto della comunità nicolosita alle autorità presenti, l’abate Benedetto Chianetta ha impartito la benedizione alla stele e a tutti i presenti. Da parte sua Aurelio Angelini, direttore della Fondazione Unesco Sicilia, ha sottolineato la straordinaria valenza del riconoscimento per l’Etna, ma anche la necessità di trasformarlo rapidamente, con una serie di azioni a largo raggio, in opportunità vere per un ritorno in termini di fruizione e di promozione.
Presenti parlamentari nazionali, i deputati Luisa Albanella, Giuseppe Berretta e Giovanni Burtone; i sindaci e delegati dei Comuni del Parco Totò Mastroianni (Santa Maria di Licodia, vicepresidente), Bianca Prezzavento (assessore di Belpasso), Grazia Ventura (assessore di Biancavilla), Concetto Stagnitti (vicesindaco di Castiglione di Sicilia), Antonino Raciti (assessore di Giarre), Lucio Aldo Guzzetta (vicesindaco di Linguaglossa), Salvatore Barbagiovanni (sindaco di Maletto), Ignazio Puglisi (sindaco di Piedimonte Etneo), Salvo Chisari (sindaco di Ragalna), Michele Mangione (sindaco di Randazzo), Giuseppe Nicotra (sindaco di Sant’Alfio), Francesco Leonardi (sindaco di Viagrande), insieme ad alcuni baby sindaci, tutti rigorosamente con fascia tricolore; il direttore reggente Pietro Coniglio e gli amministratori del Parco. Presenti anche autorità civili e militari: il questore di Catania Marcello Cardona; il viceprefetto aggiunto Ester Libertini; il comandante della compagnia dei Carabinieri di Paternò capitano Lorenzo Provenzano, con il maresciallo Giuseppe Esposito della stazione di Nicolosi; il maresciallo della stazione della Guardia di Finanza di Nicolosi Paolo Bernardini; il capitano Colombo per il Demanio Marittimo di Catania; il maggiore Di Guardo per l’esercito. Presente anche il commissario straordinario del Parco delle Madonie Erasmo Quirino con il direttore Salvo Carollo.
Ha voluto esserci con un significativo messaggio, pur essendo assente per impegni indifferibili, l’Arcivescovo Metropolita di Catania Monsignor Salvatore Gristina. “Sono lieto per l’evento che onora un inestimabile tesoro che il Signore ha elargito anzitutto a noi, che viviamo in questo territorio, intessendo uno speciale legame con la nostra Montagna”, ha scritto in una lettera indirizzata alla presidente Mazzaglia.
Grandi protagonisti della cerimonia, come accennato, i bambini delle scuole del Parco. Erano presenti le delegazioni della Scuola media Nino Martoglio di Belpasso (dirigente Anna Spampinato); Scuola Media Giovanni Paolo II di Piano Tavola (dirigente Angela Rapisarda); Scuola Media Maria Ausiliatrice di Biancavilla; il baby consiglio di Biancavilla in rappresentanza di varie scuole; l’Istituto Comprensivo Santo Calì di Linguaglossa (dirigente Venera Marano); Maletto, Istituto Comprensivo Galileo Galilei di Maletto (dirigente Biagia Avellina); Istituto Comprensivo Cardinale Dusmet di Nicolosi (dirigente Concetta Mosca); Istituto Comprensivo G. Macherione di Piedimonte Etneo (dirigente Salvatore Puglisi); Istituto Comprensivo Mongibello di Ragalna (dirigente Maria Nunzia Mazzarino); Istituto Comprensivo Ercole Patti di Trecastagni (dirigente Maria Catena Trovato); Istituto Comprensivo Giovanni Verga di Viagrande (dirigente Lucia Palazzo). L’IPSSAT Rocco Chinnici di Nicolosi (dirigente Anna Maria Mondati), coordinato dal professore Alessandro Sacconte, ha voluto preparare e offrire un rinfresco per gli ospiti.
Nel corso della celebrazione, l’orchestra dei ragazzi del Comprensivo “Ercole Patti” di Trecastagni, diretta dal professore Marco Giuffrida, e preparata dagli insegnanti Tiziana Cavaleri, Santa Di Stefano, Marco Giuffrida e Daniele Zappalà ha eseguito l’inno nazionale italiano e l’inno europeo; l’orchestra dei ragazzi del Comprensivo Dusmet di Nicolosi, diretta dal professore Carlo Carbonaro e preparata dagli insegnanti Marcella Catanzaro, Filippo Consoli, Stefania Tosto e Laura Vinciguerra, ha eseguito il brano “La ginestra”.
Ha chiuso la cerimonia il magico e applauditissimo momento della liberazione, a cura del Fondo Siciliano per la Natura (con il presidente Luigi Calabrese, Luigi Lino, Grazia Muscianisi e Sergio Mangiameli e Roberto Pennisi della Ripartizione Faunistico Venatoria) di una poiana e di un nibbio, con lanciatrici d’eccezione la deputata Luisa Albanella e la presidente Marisa Mazzaglia. Nel prosieguo della mattinata, ma in forma più riservata, in considerazione del carattere dell’animale, è stato liberato anche un riccio.