La residenza gentilizia di Zafferana nel bando Fondazione con il Sud. Entro 14 luglio proposte di utilizzazione delle comunità locali
Ci sarà tempo fino al prossimo 14 luglio per presentare le proposte di utilizzazione e gestione da parte di comunità locali, organizzazioni no profit in partnership con altre associazioni, imprese e istituzioni, della storica Villa Manganelli, residenza storica di proprietà del Parco dell’Etna, che è stata selezionata per il Bando Storico-Artistico Culturale “Il bene torna ad essere comune” promosso e finanziato dalla Fondazione CON IL SUD. Si tratta di un passo fondamentale per il pieno rilancio e la valorizzazione e promozione turistica, anche internazionale, della storica villa che sorge nel territorio di Zafferana Etnea e che è stata individuata tra i 14 beni del Mezzogiorno (primo della lista dei 5 beni siciliani prescelti) selezionati nella prima fase del bando e che ora potranno essere valorizzati con interventi mirati che riguarderanno sia interventi di manutenzione, che fondi per avviare la gestione delle attività proposte. Fondazione Con Il sud mette a disposizione dei migliori progetti fino a 500.000 euro, con un budget compressivo di 4 milioni di euro.
Dice la presidente del Parco Marisa Mazzaglia: “Abbiamo candidato Villa Manganelli ben consapevoli della necessità di convogliare fondi privati (in questo caso di una Fondazione bancaria) sul nostro territorio e siamo riusciti a convincere Fondazione CON IL SUD che l’Etna è un territorio straordinario attorno al quale è possibile e necessario costruire opportunità di sviluppo che privilegino idee nuove e nuove proposte soprattutto dei giovani e dei settori che hanno difficoltà ad inserirsi nel mondo della produzione. Invito i giovani, gli imprenditori, le cooperative, le associazioni no profit del territorio a visionare il bando e a cogliere questa interessante opportunità – continua la presidente del Parco – Il bando, che mette a disposizione quattro milioni di euro, promuoverà progetti economicamente sostenibili, che partano dalla nostra principale ricchezza territoriale e naturale, l’Etna. Mi auguro che questa occasione venga colta da gruppi motivati e ben radicati sul territorio e che Villa Manganelli ospiti una grande fucina di idee e di servizi per tutta l’area etnea e contribuisca alla crescita dell’area di Zafferana Etnea e di tutto il versante sud-est del vulcano”.
Spiega nel proprio sito ufficiale la Fondazione: “Vogliamo promuovere l’uso “comune” dei beni culturali delle regioni meridionali, per una più ampia fruibilità da parte della collettività, come strumento di coesione sociale… La Fondazione infatti mette a disposizione fino a 4 milioni di euro di risorse private per finanziare attività sociali e culturali economicamente sostenibili, capaci di favorire la piena fruizione dei beni da parte della collettività e di sviluppare un processo virtuoso e duraturo di sviluppo locale. Il Bando scade il 14 luglio 2015. I 14 beni individuati dalla Fondazione sono stati selezionati sulla base di specifici criteri, come le condizioni generali, il potenziale utilizzo per attività socio-culturali economicamente sostenibili, l’accessibilità e la fruibilità”.
Scheda
Villa Manganelli è un’antica residenza nobiliare, edificata al centro del quartiere di Sarro, all’ingresso dell’abitato di Zafferana Etnea, intorno al primo decennio del secolo XX dalla famiglia dei Paternò-Manganelli, che si insediò nell’Ottocento nel territorio della “Zafarana”.
La villa di stile neoclassico è immersa in un grande parco, conosciuto ancora oggi come il “feudo” con le più tipiche essenze arboree e di sottobosco del comprensorio etneo ed appartiene alla folta schiera degli edifici monumentali più notevoli del comune di Zafferana. Per parecchi anni in stato di abbandono, l’edificio è tornato a vivere grazie al complesso lavoro di restauro operato dall’Ente Parco dell’Etna in rapporto sinergico con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania, che ha apposto il vincolo ope legis, ex legge 1089/39. Villa Manganelli, sistemata anche nella parte esterna, oggi può consentire diverse destinazioni d’uso. La prima e seconda elevazione dispongono di ampie sale e di un alloggio custode; al terzo piano c’è un’accogliente foresteria fino a sedici posti letto, oltre un’ampia sala comune.
(15 maggio 2015 )