Partecipato incontro nell’antico monastero di San Nicolò l’Arena, sede del Parco dell’Etna, a Nicolosi. L’opera , che ha il taglio dell’opuscolo divulgativo, contiene le schede delle specie
Presentazione ricca di spunti di interesse, nella sede del Parco dell’Etna, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena a Nicolosi, per l’opuscolo divulgativo “Piante spontanee siciliane mangerecce e velenose” curato da Pietro Signorello, belpassese, per tanti anni apprezzato docente universitario di botanica e grande esperto della materia.
Dopo l’appassionata e stuzzicante introduzione di Luciano Signorello del Parco dell’Etna, allievo universitario dell’autore come lui stesso ha tenuto a sottolineare, Pietro Signorello ha illustrato il suo lavoro rispondendo a numerose domande e coinvolgendo il pubblico in un fitto, intenso e a tratti divertente dialogo sulle erbe spontanee mangerecce e velenose della Sicilia, soffermandosi ovviamente in modo particolare sulle piante alimurgiche del territorio dell’Etna. Dalle “urranie” alle “cosci i vecchia”, dai “caliceddi” alla cicoria al finocchio selvatico, tra le più note e popolari piante spontanee mangerecce; dalla mandragora, alla belladonna, dal ricino al diffusissimo oleandro, tra le più pericolose piante velenose, l’autore si è intrattenuto con il coordinatore dell’incontro, il giornalista Gaetano Perricone e con tanti interessatissimi interlocutori tra i presenti in sala, con grande competenza e dovizia di particolari.
Come hanno sottolineato la presidente del Parco Marisa Mazzaglia e Perricone, Signorello ha evidenziato, insieme ad una profonda conoscenza delle piante e delle tradizioni dei luoghi e alimentari ad esse legate, una grande capacità di divulgazione.
Ricchissimo di informazioni, schede e dati e scritto con estrema semplicità e chiarezza, con il taglio dell’opuscolo divulgativo, il volume di Pietro Signorello è un interessantissimo viaggio nell’affascinante mondo delle piante alimurgiche – sfruttate a uso alimentare, oggi di estrema attualità – , ma è anche un prezioso e illuminante percorso di conoscenza delle piante tossiche e velenose, cercando come ha ben spiegato l’autore di dare a tutti la possibilità di saperle riconoscere e distinguere, in maniera semplice e immediata, da quelle mangerecce.
A conclusione della presentazione, ringraziando Pietro Signorello la presidente Mazzaglia gli ha donato il recente volume realizzato dal Parco dell’Etna, insieme alla Soprintendenza di Catania, sulla splendida zona di Gurrida-Sciare di Santa Venera.
(25 gennaio 2015)