FRIHET, scatti fotografici in natura, catturati e raccontati da Gaetano Romano
Il Picchio Rosso Maggiore è conosciuto come “il martelletto dell’Etna”, ma svolge un ruolo di medico chirurgo del bosco. Infatti, la morfologia del suo capo gli permette di incidere, o meglio perforare, la corteccia e il legno degli alberi andando ad estrarre, con la lunga lingua, ospiti indesiderati come larve, termiti e altri artropodi.
Quando martella i tronchi ad alta velocità, il cranio di questo piccolo uccello subisce, senza alcun danno, ripetute e rapidissime decelerazioni, paragonabili a quelle di un astronauta al momento del lancio. L’eccellente resistenza del cranio è dovuta innanzitutto alla morfologia del becco ma soprattutto alla morfologia e composizione delle ossa che presentano delle porzioni spugnose in grado di attutire i colpi.
Il cranio di questi uccelli è così resistente da essere studiato per aumentare la resistenza dei caschi (fonte: Life Science). È dimostrato, ancora una volta, che l’uomo copia invenzioni già adottate in natura!!
L’alimentazione del picchio è molto varia, essendo un onnivoro si ciba di insetti e larve, ma anche di bacche, noci e ghiande. La caccia è agevolata dalla lingua che è lunga quasi quanto il corpo dell’animale, motivo per cui la lingua viene arrotolata all’interno del cranio stesso. Anche l’udito svolge un ruolo rilevante nella caccia, infatti, il picchio riesce a sentire le vibrazioni provocate dalle prede all’interno del tronco, dunque sa già dove andare a martellare.
James Bradley / xeno-canto.org
Etna Est
F 6.3 – 1/2500s
ISO 800 – 600mm