Nella Sala conferenze del Parco dell’Etna, la presentazione del Manuale raccontato di vulcanologia e itinerari, scritto a quattro mani da Salvo Caffo e Sergio Mangiameli, illustrato da Riccardo La Spina e pubblicato da Maimone
“ (…) noi crediamo di essere fondamentali in questo mondo, e siamo appena arrivati. Le proporzioni sono sbalorditive e ci fanno capire il rapporto tra l’uomo e la terra… siamo solo animali evoluti, da pochissimo… quanta Storia c’è stata senza di noi…”
È un passo tratto dal libro, fresco di stampa, della Giuseppe Maimone Editore “Etna patrimonio dell’umanità. Manuale raccontato di vulcanologia e itinerari”, scritto a quattro mani da Salvo Caffo e Sergio Mangiameli, e illustrato da Riccardo La Spina, presentato sabato scorso 19 novembre a Nicolosi, all’interno della sala conferenze del Parco dell’Etna. Piena all’inverosimile, nonostante la pioggia, l’antica chiesa del monastero benedettino, deputata ad ospitare meeting, convegni, proiezioni ed eventi culturali. All’incontro, moderato dal giornalista Gaetano Perricone, sono intervenuti gli autori, la Presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia, l’editore Giuseppe Maimone ed il fotografo pluripremiato Giuseppe Famiani, che ha messo in mostra alcune delle sue opere.
A leggere alcuni brani del libro sono stati gli studenti di diversi licei del catanese: Stefania Jasmine Basile (del Cutelli di Catania); Marco Russo (del Gulli e Pennisi di Acireale); e Giorgia Sciuto, (dell’Archimede di Acireale). Davanti ad una platea attenta e partecipe, Salvo Caffo, che di mestiere fa il vulcanologo del Parco dell’Etna, e Sergio Mangiameli, scrittore e giornalista, hanno rievocato il “viaggio” letterario e scientifico compiuto insieme, che ha preso le mosse da una idea di Sergio Mangiameli sulla scia del successo del concorso letterario per studenti “Storie sotto il vulcano”, promosso dalla stessa Giuseppe Maimone Editore e che vede come instancabile animatrice Monica Maimone.
L’idea del Manuale raccontato di vulcanologia, che contiene pure alcuni itinerari, è semplice: due ragazzi, Vulc e Geo, scoprono l’Etna a piedi e in bici lungo un intero weekend. Vulc è più scientifico; Geo interpreta, invece, il ruolo di intervistatore-pensatore. Non ci vuol molto a capire che dietro i due giovanotti si celano Salvo Caffo e Sergio Mangiameli, anche perché nei disegni di Riccardo La Spina i personaggi letterari somigliano come due gocce d’acqua ai personaggi reali.
Il libro, pensato in formato adattabile alla tasca dei jeans – e non è un caso che si cita il pantalone che da cinquant’anni accompagna la storia dei giovani e non i “tecnici” calzoni da trekking –, accompagna il lettore-escursionista in un’ascesa da zero a tremilatrecento metri, fornendo tempi quote e distanze dei possibili itinerari da compiere: da quelle acque dello Jonio che battezzarono il vulcano, sino al bordo del Cratere di Nord-Est, il più alto dell’Etna, almeno sino al momento in cui scriviamo. Una scalata “scientifica”, ma che avviene con un linguaggio chiaro e colloquiale, tutt’altro che pedante, proprio come le gesta compiute da tanti “ragazzi” del Mongibello, che sui suoi fianchi, nei suoi boschi, sulle sue vette, trascorsero le notti più belle della loro vita, attratti magneticamente dal suo fascino. La lunga escursione traguarda, di volta in volta, i luoghi più significativi dell’evoluzione del vulcano e lo fa con i disegni di Riccardo La Spina a biro, in bianco e nero.
Salvo Caffo ha raccontato le sue “fughe” dal capoluogo con mezzi di fortuna inseguendo Alfred Rittmann, il padre della vulcanologia moderna: «Nel 1971, durante l’eruzione che colpì Fornazzo ho seguito di nascosto il professore, senza che i miei genitori lo sapessero! Avevo solo undici anni».
«Sono soddisfatto, parola difficile da usare per me stesso – aggiunge Sergio Mangiameli – ma oggi, lo sono per la realizzazione di una mia idea, che è diventata un progetto condiviso e un prodotto finito al meglio, come solo Maimone editore sa fare. Orgoglioso di avere scritto questo Manuale d’innamoramento all’Etna e alla vita, col mio amico e vulcanologo Salvo Caffo, e di godere della bravura illustrativa del Giotto di Trecastagni, Riccardo La Spina. Sarò anche contento quando avrò stanato l’emozione e la passione nei ragazzi, ai quali questo Manuale è rivolto».
A presentazione conclusa ha voluto dire la propria anche la gente dell’Etna che sedeva in platea: vulcanologi, soci Cai, appassionati che hanno raccontato un po’ del vulcano che hanno dentro con gli stessi occhi che avevano Vulc e Geo quando erano ragazzi. Ma in fondo, Vulc e Geo, sono sempre ragazzi. Come tutti noi, d’altronde, che abbiamo sfidato gli spazi, il freddo, il buio, solo per vedere un pezzo del “nostro” cielo illuminato da una fontana di lava.