Il livello d’allerta verde durava da febbraio 2022
Dalle valutazioni emerse durante la riunione del 20 maggio 2022 con i Centri di Competenza e il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto, per il vulcano Etna il passaggio di livello di allerta da “verde”, che corrisponde all’attività ordinaria, al livello “giallo” per il vulcano Etna, e la conseguente attivazione della fase operativa di “attenzione”. Tale valutazione è basata sulle segnalazioni delle fenomenologie e sulle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai Centri di Competenza che per l’Etna sono l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Osservatorio Etneo e Sezione di Palermo), il Dipartimento Scienza della Terra dell’Università di Firenze e il Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente.
L’innalzamento del livello determina il potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano e l’attivazione di un raccordo informativo costante tra la comunità scientifica e le altre componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile. Il Dipartimento della Protezione Civile condivide tali informazioni con la struttura di protezione civile della Regione Siciliana che, soprattutto in relazione a scenari di impatto locale, allerta le strutture territoriali di protezione civile e adotta eventuali misure in risposta alle situazioni emergenziali.
ETNA – LIVELLI DI ALLERTA PER LA VALUTAZIONE DELLO STATO DI ATTIVITÀ
LIVELLO DI ALLERTA | Giallo |
STATO DEL VULCANO | Attività eruttiva da bassa a media. Parametri di monitoraggio prevalentemente sui valori medi |
FENOMENI IN CORSO O ATTESI | Attività stromboliana frequente dai crateri sommatali, eventualmente accompagnata da: – Fontane di lava con formazione di colonne eruttive e nubi di cenere; – Colate laviche dai crateri sommitali o da fessure eruttive alla base dei coni sommitali; – Collassi di porzioni dei coni sommitali con formazione di flussi piroclastici. Esplosioni idrogeologico-magmateche dovute all’interazione tra colata di lava e neve se presente |
POSSIBILI SCENARI DI IMPATTO | Ricaduta di prodotti vulcanici di varie dimensioni, da centimetri a metri, nell’area craterica e in prossimità delle bocche eruttive; da centimetri a decimetri fino ad alcuni chilometri dalle bocche eruttive con possibile interessamento delle aree, strutture e infrastrutture turistiche nell’area sommitale e, in presenza di forte vento, fino alle aree abitate; Ricaduta e accumulo di cenere nei settori sottovento, in grado di provocare diffusi disagi nelle aree abitate; Sviluppo di colate laviche che interessano zone prive di insediamenti, senza minaccia per le strutture turistiche e le aree abitate; Scorrimento di flussi piroclastici in zone prive di insediamenti; Lancio di blocchi lavici di varie dimensioni, da centimetri a metri, fino a centinaia di metri dal fronte della colata lavica e formazione di colate di fango (lahars), in caso di esplosioni idro-magmatiche. |
Per ciascun livello di allerta sono riportati i fenomeni più probabili non necessariamente osservati o attesi simultaneamente.
In tutti i livelli di allerta è possibile che si verifichino fenomeni pericolosi che allo stato delle conoscenze presentano una probabilità di accadimento bassa.