Pubblicato sul sito del Masaf il decreto e l’avviso che definiscono modalità e procedure per il finanziamento dei Distretti del cibo

Ma ci sono solo trenta giorni di tempo per presentare i progetti

La Consulta nazionale dei distretti del cibo esprime soddisfazione per la pubblicazione sul sito del Masaf  del decreto e dell’avviso che definiscono modalità e procedure per il finanziamento dei Distretti del cibo grazie al lavoro svolto dal Dipartimento della sovranità alimentare, dalla Direzione Generale per la promozione della qualità agroalimentare del MASAF e ringrazia per la disponibilità avuta nel recepire alcune istanze della Consulta per valorizzare il ruolo dei distretti nella animazione territoriale, nello sviluppare e condividere  la conoscenza e la diffusione delle innovazioni e della digitalizzazione tra i diversi soggetti dei distratti.

Questo secondo avviso del MASAF per finanziare i Contratti dei Distretti del Cibo rappresenta uno strumento fondamentale per sostenere il ruolo che i Distretti del cibo dovranno svolgere nello sviluppo economico e sociale di molti territori del nostro Paese.

Da tempo – dice il presidente Angelo Barone – abbiamo sollecitato i distretti a promuovere manifestazione d’interesse tra le imprese aderenti per partecipare e programmare progettazioni ed investimenti, ora ci sono però soltanto trenta giorni per presentare i contratti di distretto. La Consulta tramite il suo coordinamento tecnico ha attivato convenzioni per assistere al meglio i Distretti che intendono partecipare.

La Consulta – continua Barone – apprezza l’impegno sia del Ministro Francesco Lollobrigida per aver recuperato la somma di 104 milioni di euro necessari per finanziare questo Avviso, che di tutta la Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni e delle province autonome  coordinata dall’assessore Federico Caner. Ma il termine di tempo è minimo e per questo auspico una proroga dei termini di presentazione compatibile con la necessità di assumere impegni di spesa entro il 31 .12 .2024. Avremmo preferito anche un inferiore massimale di investimento per poter garantire un maggior numero di contratti di Distretto

Il presidente della Consulta nazionale dei distretti del cibo auspica che queste somme a favore dei distretti del cibo si possano incrementare anche con il concorso delle Regioni attivando le misure a  sostegno dei Distretti del cibo nei CSR regionali (Complemento regionale per lo Sviluppo Rurale del PSN PAC 2023-2027) attraverso la progettazione integrata di distretto che è possibile realizzare nell’ambito dell’intervento SRG07 ”Cooperazione per lo sviluppo rurale, locale e smart villages” con particolare riferimento alla “Cooperazione per i sistemi locali del cibo, filiere e mercati locali”. 

Distretti del cibo

I Distretti del cibo, istituiti con la legge 205 del 27 dicembre 2017, costituiscono un nuovo modello di sviluppo per l’agroalimentare italiano. Nascono infatti per fornire a livello nazionale ulteriori opportunità e risorse per la crescita e il rilancio sia delle filiere che dei territori nel loro complesso.
Si tratta di uno strumento strategico mirato a favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, favorendo l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale. I Distretti hanno come obiettivo anche la sicurezza alimentare, la diminuzione dell’impatto ambientale delle produzioni e la riduzione dello spreco alimentare. Altro scopo fondamentale è la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari.
Il modello dei Distretti del cibo è finalizzato inoltre a ridare slancio alle esperienze dei distretti rurali già presenti sul territorio nazionale, così come a incentivare la nascita di nuove realtà attraverso la possibilità di accedere a finanziamenti dedicati.
Come previsto a livello normativo, infatti, è possibile ottenere il riconoscimento di Distretti del cibo per i distretti rurali e agroalimentari di qualità, i distretti localizzati in aree urbane o periurbane caratterizzati da una significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale delle aree, i distretti caratterizzati dall’integrazione fra attività agricole e attività di prossimità, i distretti biologici.
Il riconoscimento dei Distretti del Cibo avviene attraverso le Regioni e le Province autonome di appartenenza che provvedono alla comunicazione al Mipaaf, che ha istituito il Registro nazionale dei Distretti del Cibo.

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