Sugghiata #17: La spinta di vita

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Gentilissime signore e serissimi signori, adesso immaginate un mondo morto. Dove per mondo morto intendo geologicamente fermo, svuotato della più residua mollica di energia, dove di conseguenza i vulcani sono diventati montagne sterili in disfacimento e sulle loro falde non aleggia il benché minimo profumo di vita. Un mondo morto ha vissuto e dimenticato la vita e ora giace in un tempo immobile, senza più alcun futuro.
Ora, se immaginate un chistiano morto, io lo vedo simile. La vita trascorsa, il movimento andato, l’energia consumata, e adesso le spoglie secche, distese sotto un tempo che più non tocca. Dunque, se la correlazione esiste per la morte, per le leggi di natura, esiste anche per la vita. Mi spiego partendo da una domanda che ho captato, nascosto dietro la porta di una scuola etnea.

Perché sono importanti i vulcani per i geologi? – è stato chiesto a uno studente in sede di esami di terza media.
Perché permettono di studiare l’interno della Terra – ha risposto lo studente.
Bravo – ha concluso l’insegnante.
E no, perbacco! Non è che se prendiamo i rifiuti organici di un chistiano, studiamo l’interno del suo corpo! Con il bisogno in mano, non capiamo cos’è che l’ha spinto fuori dal corpo attraverso quel foro in fondo. Ed è uguale con la lava. Tant’è vero quello che dico che quel chistianetto, il ragazzino, l’ho visto subito felice del bravo, ma poi l’ho scorto con una smorfia perplessa sul viso, come per una vittoria a tavolino: non ha capito bene bene perché ha vinto.

Mi sono sempre chiesto quale sia il linguaggio giusto per far capire certi concetti fondamentali ai ragazzi. Di vita, parlo. E siccome vivo quassù e sono convinto che nella natura ci sia la spiegazione di tutto, da Sugghiu farei questo sillogismo.
I vulcani sono le finestre sull’energia di questo mondo, e l’uomo appartiene alla terra replicando su di sé lo stesso principio di vita. L’emissione organica umana è frutto dell’energia interna, che esiste finché c’è vita. Il magma è l’insieme di materia liquida o semiliquida, in parte solida, e gas. Nell’uomo è uguale, gas compreso. Non c’è mai – mai – anche nelle forme più fluide, uno schizzo che non sia dovuto a un bruscolo di gas. Perché è la spinta che fa la vita. Non è per attrazione che esce, né per caduta che si riversa. E’ la meravigliosa forza della vita, sono rombi di tuono, sono quelle esplosioni che spargono materia e danno la meraviglia ritrovata nell’abbandono dello sguardo.

E’ questa la spinta, che è stata cantata anche dai poeti, studiati nelle aule di università: “dai diamanti non nasce niente/dal letame nascono i fior”.
Perché, gentilissime signore e serissimi signori, in un mondo morto, come in un chistiano ribaltato, tutto tace. Nessuna spinta per nessun gas. Il silenzio espressivo diventa la morte di tutti, vulcani e chistiani!
Ecco, io lo direi così ai ragazzi. Verrei di certo frainteso, ma sicuramente compreso. Una volta per tutte.


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