“Condanniamo duramente il comportamento di tutte le aziende brontesi che nei laboratori conservano pistacchio di dubbia provenienza, senza tracciabilità. Queste però non identificano l’intera economia del pistacchio di Bronte, costituita per la maggior parte da imprenditori seri che puntano alla tracciabilità ed alla certificazione per conferire al pistacchio prodotto grande qualità”
presenza di un ratto morto nei pressi di una partita di 200 kg di pistacchio posta sotto sequestro per i successivi accertamenti sanitari;
la mancanza dei dati di tracciabilità dei prodotti semilavorati per cui sono state elevate sanzioni pari ad euro 1.500
Una delle stagioni più ricche falcidiata da chicchi grossi come noci che non si ricordavano da tempo. Istanza alla Regione per il riconoscimento dello stato di calamità