Le strade etnee, al limitare di folte coperture vegetali o di campi coltivati, di sera sono spesso attraversate dal “porcuspinu”, che corre per cercare riparo dagli autoveicoli. Si tratta dell’Istrice Hystrix cristata – in Inglese “Crested Porcupine” – il più grosso roditore europeo, diffuso in quasi tutta Italia, nel Maghreb (zone costiere di Marocco, Algeria e Tunisia) e nell’Africa subsahariana.
Ha misure notevoli: testa-corpo 60-82 cm + coda 8-17 cm; il corpo è parzialmente coperto da lunghi aculei (da 20 a 35 cm), soprattutto sulla parte posteriore e sulla coda. In Sicilia è molto presente e considerato un animale-totem per i suoi aculei a bande nere e bianche: nei pressi di Novara di Sicilia (ME) una famiglia di contadini raccoglie e utilizza gli aculei per tappezzare artisticamente le pareti del proprio casolare. Inoltre gli aculei sono usati da alcune ricamatrici per realizzare lo “sfilato siciliano”.
Quando l’Istrice è spaventato, si avvolge rapidamente su se stesso, producendo una sorta di crepitio; nello stesso tempo ballonzola tutt’intorno, emettendo dei grugniti soffocati. Accade a volte durante le sue reazioni a un pericolo che l’Istrice perda alcuni aculei, cosa che viene letta erroneamente come un gesto volontario di offesa. La femmina fodera la tana scavata nel terreno con erba secca, dove – dopo 4 messi di gestazione – nasce un solo cucciolo che presto si colora con 5 strisce bianche sul dorso, mentre ha gli aculei ancora morbidi.
L’Istrice si ciba per lo più di tuberi e radici (anche dell’Asfodelo, un fiore a stelo lungo che cresce sui terreni incolti dell’Etna), ma gradisce succosi acini d’uva. Si muove preferibilmente di notte ed è poco attivo d’inverno.