Ieri le dichiarazioni della Presidente del Parco e l’interrogazione dell’On. Raia. Il Comitato Etnalibera ringrazia Mazzaglia per la “chiara presa di posizione”
Pochi giorni, ormai, alla manifestazione di “Etnalibera”, il comitato che chiede la riapertura dell’area sommitale dell’Etna al libero escursionismo, impedita a causa di un regolamento di protezione civile troppo restrittivo. Per quanti sostengono la causa di Etnalibera e ritengono sia giusto consentire le escursioni sino alla cima del vulcano, ma anche la fruizione in sicurezza degli eventi eruttivi, l’appuntamento è per le 21 di venerdì 10 luglio nel piazzale del Museo della Civiltà Contadina di Nicolosi, dove verranno illustrate le proposte del comitato, che potranno essere firmate dai cittadini.
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Intanto, quella di ieri è stata una giornata importante per il comitato che ha incassato la condivisione dei principi di Etnalibera della Presidente del Parco dell’Etna, Marisa Mazzaglia, (leggi le dichiarazioni), e l’interrogazione parlamentare, a sostegno dell’idea di rendere fruibili i crateri sommitali, presentata dall’Onorevole Concetta Raia del PD all’Assemblea Regionale Siciliana (leggi l’interrogazione).
Subito dopo, su Facebook, è giunto il ringraziamento rivolto alla Presidente del Parco, Marisa Mazzaglia, da parte del Comitato Etnalibera, firmato dai portavoce Sergio Mangiameli e Giuseppe Riggio, “Per la chiara presa di posizione a favore del nostro documento-proposta, che apre adesso a un cammino di maggiore condivisione, soprattutto politica, verso l’obiettivo di rivedere l’attuale regolamento restrittivo e aprire l’Etna alla libera fruizione, restituendola alla gente dell’Etna e al turismo internazionale”.
Il passo successivo alla manifestazione di venerdì, dovrà essere quello della convocazione degli attori principali per l’istituzione di un tavolo tecnico-politico che fissi le nuove, e condivise, regole di fruizione della vetta dell’Etna e delle eruzioni. Un nuovo regolamento che dovrà vedere protagoniste anche le associazioni e gli appassionati, mortificati negli ultimi anni da un regolamento che non rispetta il rapporto millenario fra Etna ed etneo.
(7 luglio 2015)