Il sindaco di Belpasso, Daniele Motta: “Annullare la vendita dei terreni demaniali che ricadano all’interno del Parco dell’Etna”

“Riteniamo che la questione non sia stata adeguatamente valutata e, pertanto, chiediamo di escludere i suddetti terreni dalla procedura in corso”, così scrive il sindaco di Belpasso, Daniele Motta, al ministro dell’Ambiente, al presidente della Regione Siciliana, all’assessore regionale al Territorio e ambiente e al sindaco della Città metropolitana.

Il riferimento è alla procedura in corso di vendita a privati di beni demaniali che comprende terreni con rilevanti valori ambientali ricadenti nel Parco regionale dell’Etna e sul sito naturale UNESCO Monte Etna, in zona B dell’area protetta e in buffer zone del WHS.

“Quest’Amministrazione comunale è venuta a conoscenza di una procedura in corso per la vendita di beni del Demanio dello Stato che interessa anche terreni ricadenti nel territorio del Parco dell’Etna, in Zona B di riserva generale dell’area protetta, altresì ricadenti in buffer zone del sito UNESCO “Monte Etna”, iscritto nella World Heritage List il 21 giugno 2013 come patrimonio mondiale dell’umanità per il criterio VIII. Il sito UNESCO Monte Etna, è stato il quarto sito naturale iscritto per l’Italia, dopo le Eolie, Monte San Giorgio e le Dolomiti”.

I terreni estesi complessivamente per circa dieci ettari, sono riportati in catasto al Fg. 2 del Comune di Belpasso, alle particelle 13 e 22 per una superficie complessiva di m² 42.730,00 prezzo euro 16.000,00, quasi interamente ricadenti sulla colata lavica del 1983 e interessate da una piccola dagala, e alla particella 234 per m² 54.283,00 prezzo euro 20.000,00, che intercetta la SP92 e un’area di sosta, costituente per la sua maggiore estensione una dagala con un bosco di ginestre.

“In ragione dell’elevata rilevanza ambientale (sia a livello regionale che internazionale) delle aree in questione, si ritiene  – sottolinea il sindaco Daniele Motta – che un’eventuale alienazione di suddetti terreni a privati non consentirebbe il perseguimento di finalità pubbliche, comportando, dunque, un grave danno. La procedura di vendita (attualmente in corso) dei sopracitati terreni, in quanto ricadenti nella buffer zone del sito UNESCO Monte Etna e, pertanto, in una notevole superficie di terreni già in mano pubblica, indebolirebbe tale importante carattere”.

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